Il Signor Gregorio Minervini e sua moglie Tonia de Fazio, con un atto coraggioso, mossi da un reale spirito imprenditoriale ed una passione autentica per la storia e la tradizione, sono riusciti a recuperare e riunire buona parte dell'originaria "Macchia degli Esperti".
Sono così diventati proprietari del nucleo centrale dell'originario latifondo, dove si trova l’antica torre di avvistamento, costruita nel periodo compreso tra il 1519 e il 1526 a scopo difensivo, per l’avvistamento di invasori provenienti dal mare, e comunicativo con le altre torri limitrofe e circostanti dei pericoli comuni e imminenti.
"La Macchia degli Esperti" deve il suo nome ad una famiglia di antica e nobile stirpe, originaria di Bergamo e stanziatasi a Trani nel corso dei secoli - quella degli Esperti- che un tempo, su queste terre, aveva collocato i suoi vasti possedimenti.
Il primo rappresentante della famiglia Esperti, di cui si ha una documentazione certa e storica, fu Petrellus, figlio di Caprio Sperto. L'iniziale cognome di questa famiglia era connesso al nome dell'animale (capra) e alla professione riguardante il suo allevamento. L'origine del cognome è anche connessa o al nome del mestiere o ad un soprannome attribuito ad una persona un po’ intransigente o ottusa, ma di ottima resistenza fisica.
Nel primo ventennio del XVI secolo il cognome si modificò in Sperti. All'inizio del secolo XVII il cognome assunse la versione definitiva di Esperti.
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